Educare ad internet

Selfie ad alto rischio

Il dovere di educare

Necessario affiancare i ragazzi e offrire loro confini chiari e strutturati oltre i quali devono sapere che è pericoloso andare


Riproduzione  dal n. 233 di "NOI, famiglia&vita" del 28/10/2018

 

di Cecilia Pirrone


Internet, un click e si apre un mondo di notizie vastissimo e senza filtri. Strumento fenomenale, che permette di collegare l’umanità intera aprendo ad una conoscenza globale con la possibilità di avere numerose informazioni in tempo reale; tuttavia oltre agli innegabili vantaggi pratici, si assiste al duplice rischio: da un lato, l’influenza sulla costruzione e sullo sviluppo delle relazioni umane; dall’altro il fatto di minare la validità degli scambi comunicativi tra le persone se non indirizzati in una prospettiva sana ed equilibrata. Ma l’uso che se ne fa, lo può far diventare dannoso, soprattutto se lasciato al libero arbitro dei ragazzi. Prima di tutto è sempre importante verificare le fonti delle informazioni: c’è chi ritiene che la rete sia un nuovo strumento di democrazia, poiché permette a chiunque di esprimere la propria opinione e determinare successo o insuccesso di qualsiasi cosa; dall’altro chi sostiene che grazie a questo trionfo del 'fai da te', tutti possono pubblicare la propria opinione con il grosso rischio di non fare più nessuna differenza tra fonti autorevoli e principianti assoluti, cancellando qualsiasi distinzione tra l’amatore e l’esperto.


Prima dell’arrivo di internet i ragazzi si confrontavano tra loro in luoghi concreti come oratori, piazze, giardini pubblici e cortili, si guardavano in faccia, emergevano punti di forza e fragilità di ciascuno che il gruppo stesso, in carne ed ossa, sapeva contenere. Oggi questi giovani hanno anche il mondo visto attraverso il web come spazio relazionale con il quale fare i conti, ma la differenza è abissale. In questo caso si tratta di una enorme vastità, che spesso, chi è più fragile, fa fatica a reggere agendo comportamenti rischiosi quali per esempio: sfidare il limite della vita come togliersi il respiro il più a lungo possibile; oppure farsi selfie in luoghi pericolosi (e il recente caso del centro commerciale a Sesto San Giovanni ci dice quanto grande e drammatico sia questo rischio); o ancora mostrarsi eccessivamente sui social senza pudore; seguire siti poco affidabili; partecipare a 'giochi' on line che possono portare a compiere gesti estremi.
È necessario che gli adulti affianchino questi ragazzi e che offrano loro confini chiari e strutturati oltre i quali devono sapere che è pericoloso andare. Se nella vita reale questo avviene in ogni famiglia, nella vita on line è più difficile e disorientante, perché è un mondo meno conosciuto.

 

La rete ha caratteristiche molto precise:

1 - L’ipertestualità, cioè quella struttura fatta da un testo che contiene un altro testo. Si insegue un link dietro l’altro; così una persona si dice: '5 minuti e poi smetto!', ma in realtà ne passano almeno 25 se va bene.
2 - L’elevata velocità nelle comunicazioni, soprattutto con l’uso delle chat, porta a perdere la pazienza e spinge al bisogno del 'tutto e subito': ogni questione dev’essere sbrigata velocemente, quasi in un attimo. Provate a rispondere ad una mail di lavoro 3 giorni dopo averla ricevuta: quanti solleciti vi sono arrivati nel frattempo?

3 - Il superamento dei vincoli spazio-temporali e la connessione con l’intero pianeta. Il web abbatte le distanze, amplia i confini ed eleva all’infinito il numero delle persone che si possono conoscere. Questo permette nel bene per esempio a coloro che hanno gusti particolari o inusuali maggiori possibilità di condividerli, nel male di dilagare con poco controllo a persone che hanno cattive intenzioni.
4 - Un’altra caratteristica della rete infatti è quella di garantire il sostanziale anonimato: chiunque si può nascondere dietro ad un profilo social, ad una chat o ad un gioco on line.


Tutto questo è di grande interesse soprattutto per i giovani, ma va guidato ed educato. La capacità di spersonalizzare i soggetti rappresenta il rischio maggiore per lo sviluppo di una dipendenza dalla rete. Alcuni ragazzi che trascorrono molto tempo con i giochi on line commentano dicendo: «Quando giochi per parecchie ore con un Mud (cioè una categoria di videogiochi di ruolo eseguiti su internet attraverso il computer da più utenti contemporaneamente) le cose intorno cambiano, spesso non ti ricordi più chi sei». Questi ragazzi vivono in un mondo parallelo e non sanno più distinguere la realtà dal virtuale, anche quando parlano li confondono. E così alle volte, presi dal gioco pensano di non farsi mai del male, come i personaggi virtuali, o addirittura di non poter mai morire!! E inconsapevoli, amanti della trasgressione, poco capaci di pensare alle conseguenze delle loro azioni, si spingono oltre il limite che alle volte diventa fatale! L’abuso della rete presenta diversi limiti, ad esempio le esperienze sensoriali limitate, infatti la comunicazione on-line è soprattutto di tipo testuale, mancano le interazioni faccia a faccia, perciò non è possibile vedere, udire e toccare l’interlocutore col quale si sta interagendo; le percezioni alterate, per esempio la possibilità di cambiare identità, conversare in tempo reale con persone molto lontane, costruire oggetti, fare acquisti standosene comodamente seduti a casa propria, sono molteplici opportunità che la rete offre e che conducono il soggetto ad una sorta di alterato stato di coscienza; l’uniformità di status che differenzia enormemente la realtà virtuale da quella off-line ed è facile immaginarsi come nella prima ci si possa sentire più liberi e a proprio agio; la flessibilità del tempo poiché internet opera sia uno stiramento del tempo sia una condensazione; la molteplicità sociale caratterizzata sia da innumerevoli alternative sia dall’anonimato che permette al soggetto di rompere senza preoccupazioni i rapporti che non lo soddisfano più. È necessario che i genitori siano attenti ad alcuni aspetti educativi nella vita reale fin da quando i figli sono piccoli: - Capacità di chiedere aiuto, - Buona autostima, - Valutazione dei rischi, - Adeguato timore rispetto a ciò che è sconosciuto - Fiducia nelle figure adulte di riferimento - Rispetto della propria e altrui privacy - Distinzione tra amici, conoscenti, estranei e la differente relazione da tenere con loro.

 

Come nella vita reale si educano i bambini insegnandogli ciò che è giusto e sbagliato, ciò che è rispettoso e ciò che è rischioso, per poi accompagnarli all’autonomia quando avranno l’età per sperimentarsi da soli nel mondo, così è fondamentale fare rispetto all’ingresso dei ragazzi nel web. Tutti gli adolescenti si muovono sulla scia delle emozioni, senza riflettere troppo e questo li rende vulnerabili e facilmente manipolabili. Agli adulti è chiesto di essere la parte razionale che li aiuta a ponderare, a fare delle scelte. È bene aiutare i ragazzi a crearsi un senso critico, a scegliere ciò che vogliono provare. Soprattutto è importante che comprendano che hanno il diritto di provare tutte le esperienze che li aiutano ad essere persone migliori e serene! E questo non coincide col provare tutto almeno una volta nella vita. Niente darà delle garanzie in partenza, ma è necessario parlare con loro di tutto, è fondamentale che sappiano avere a fianco interlocutori autorevoli che non hanno paura di mettersi in gioco. Magari meno capaci di maneggiare uno smartphone, ma attenti a loro e disposti a tutto per il bene!