"QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO…!"

 Psicologia, emozioni e comportamenti dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 19 anni


A cura del Dott. Walter Bernero, counselor e psicopedagogista


 La frase è da tempo uno slogan significativo ad uso di molti genitori che si ritrovano a fare i conti con nuovi comportamenti del proprio figlio, che si connotano per la loro forza centrifuga rispetto all’ambiente di casa.


L’adolescenza è fase evolutiva prorompente e complessa che evoca in modo eminente la metafora del viaggio: è una partenza, la prima vera angosciante partenza verso la vita. Si lascia la casa dove si sono vissuti anni felici o comunque solitamente spensierati e ci si avvia, non senza preoccupazioni ed ansie, verso una nuova identità.


 IL VIAGGIO


“tra il già e il non ancora”


 E’ la tempesta dopo la quiete. Una perdita, un lutto… ineluttabile, l’inizio di un viaggio affascinante ma anche angoscioso, caratterizzato da alcune importanti “novità”. 


Proviamo ad evidenziare i principali fenomeni che si verificano a questa età.

 


EVOLUZIONE INTELLETTUALE


Attraverso la comparsa del pensiero astratto si verifica un ampliamento dell’orizzonte intellettuale e della capacità di ragionare e valutare in forma autonoma. Tale nuova condizione mentale introduce la dimensione filosofica rispetto al senso della vita che provoca inquietudine; compaiono altresì nuove componenti e forme per così dire “energetiche”: la produzione creativa: musica, arte, magia, poesia, politica, filosofia sviluppano sull’adolescente un potere attrattivo nuovo e sconosciuto.


Le modalità di pensiero si caratterizzano in forme spesso estreme (“tutto o niente”) nella ricerca di certezze e punti di appoggio per una valutazione originale dell’esistenza.

 


EVOLUZIONE FISIOLOGICA


Con la piena maturazione sessuale, si configura il tema dell’identità di genere e il bisogno di dimostrare la propria adeguatezza sessuale: ciò produce una condizione di instabilità psicologica e di continua ricerca di equilibrio; la conoscenza e la gestione degli impulsi assorbe molte energie psichiche e nervose ma è un’operazione fondamentale la cui eventuale non riuscita pregiudica o ritarda la possibilità di un’esistenza serena e responsabile.


 


EVOLUZIONE EMOZIONALE


a)      IL MONDO INTERNO 


Egocentrismo e attrazione per la solitudine: scoperta della propria unicità - il rapporto con il mondo esterno (in cui gli adulti “paiono” muoversi con grande disinvoltura) è assolutamente tutto da definirsi


b)      IL MONDO ESTERNO  


 bisogno di relazione, di esperienze, di confronto; il mondo esterno è attraente, seduttivo, interessante, ma anche preoccupante


c)      IL CORPO

sume centralità, look, forma fisica; diventa il focus di tutte le istanze


d)      LA DIMENSIONE DEL TEMPO:

centralità del presente; aspettativa di felicità, domande sul senso della vita  della morte, fuggire la noia


e)      LA SALUTE MENTALE -

bisogno di equilibrio - la sofferenza psichica non è una buona compagna di viaggio. Tendenza a non autoproteggersi


 


EVOLUZIONE SOCIALE


La società responsabilizza il soggetto, si aspetta da lui dei risultati; i versanti sono almeno 3: genitori, insegnanti e coetanei ma non sono da sottovalutare le aspettative inerenti altri ambienti quali quelli sportivi, associativi e simili.


 


L’ALBERGO


“il ritorno del guerriero stanco”


 


Tutti noi conosciamo cosa significhi viaggiare e, magari a fine giornata, fare fatica nel trovare un rifugio per la notte.


“Questa casa non è un albergo!” è un’affermazione provocativa che i genitore fa per significare che il ragazzo dovrebbe trascorrere più tempo in casa e in modo diverso; è un’affermativa che mette in risalto unicamente gli aspetti negativi e che, soprattutto, vede il genitore al centro della situazione, come accadeva nelle fase evolutive precedenti. Ma per l’adolescente il genitore non è più “al centro”: egli è sbilanciato sull’esterno. L’adolescente vive dentro ad una “psicologia di movimento”.


I genitori sono i custodi di questa nuova “psiche itinerante”. La casa è il luogo in cui si opera la sintesi del vissuto esterno: per il giovane non è meramente un albergo, una situazione da sfruttare ma il posto in cui ci si “raccapezza”, dove ci si rigenera. In questo senso la casa è un albergo.


 


IL GENITORE: FARE O ESSERE?


L’educazione è processo anzitutto spirituale,e attiene, pertanto essenzialmente all’essere. E’ trasmissione di spirito, di energia vitale, non unicamente di prescrizioni e norme.


Educare è creare le condizioni affinché l’essere emerga, si valorizzi. 


Ciò presume, da parte del genitore, padronanza del sé e, laddove sono presenti istanze psicologiche non consone, il loro superamento. 


L’adulto a volte resta sbigottito, “assiste impotente allo spettacolo”, rischia di ritirarsi o di essere “troppo” presente; invece quella “offerta” dall’adolescente è una grande occasione per crescere.


Ma non si cresce senza mettersi in discussione. Occorre continuare ad amare quell’ex bambino.


Se la cosa ci riesce difficile e ci troviamo a sviluppare meccanismi inadeguati quali competizione, aggressività, depressione, senso di disagio, paura e iperprotettività o altro allora…


 


FARSI AIUTARE


Talvolta per essere genitori efficaci può essere necessario farsi aiutare.

Esistono situazioni di sostegno, che possono anche consistere in pochi incontri, nelle quali, tramite l’aiuto di un professionista, si possono evidenziare i punti deboli e/o le parti da correggere.


Adottando nuove strategie di comunicazione e di comportamento si possono produrre cambiamenti importanti anche in tempi talvolta brevi.


L’adulto è sempre in possesso di potere educativo determinante… anche quando non lo pensa.


Occorre crederci.