La manipolazione affettiva è una problematica seria all’interno della coppia, di cui sempre più spesso si sente parlare. Scaturisce da svariati motivi e, più o meno inconsciamente, mina la stabilità e l’armonia portando alla crisi di coppia. Vediamo in questo articolo di cosa si tratta e come affrontarla insieme.
Quando parliamo di manipolazione affettiva, intendiamo una forma di persuasione che un soggetto compie ai danni di un altro per il proprio tornaconto personale. Seppure questi atteggiamenti si
verifichino in vari contesti e in numerose circostanze, alcune delle quali innocue (come quando usiamo ogni metodo possibile per convincere un partner a portarci al concerto del nostro cantante
preferito), spesso vanno considerati come campanelli d’allarme. Infatti, se la manipolazione diventa un modo di controllare l’altro, danneggiando la sua individualità, il suo libero arbitrio e la
sua autostima è bene non trascurare la situazione.
La manipolazione affettiva può riguardare relazioni di vario tipo, ma si incontra soprattutto nelle relazioni di coppia. Vediamo i segnali che ci permettono di riconoscerla.
Vi sono segnali, comportamenti e sintomi che permettono di riconoscere la manipolazione affettiva. Gli psicologi sono d’accordo nel sostenere che il manipolatore ricerchi una posizione di
controllo all’interno della coppia e che, quindi, metta in atto tutta una serie di schemi che gli permettono di stringere il partner in un rapporto di co-dipendenza. Da una parte il manipolatore
sarà sicuro di non essere abbandonato e, dall’altra, non si sentirà vulnerabile. Un altro movente che spinge alla manipolazione affettiva è, infatti, l’invidia. Un partner che si sente inferiore
o che non ottiene gli stessi traguardi/successi dell’altro cercherà in tutti i modi di livellare il campo, colpendo l’autostima dell’altro.
Alcune delle tecniche della manipolazione affettiva sono le seguenti:
Per potersi difendere dalla manipolazione affettiva bisogna prima capire se si sta vivendo una relazione caratterizzata da questo problema. Vi sono sintomi chiari che possono rivelare al partner
manipolato o ad amici e parenti se è questo il caso: solo riconoscendoli, si può intervenire per affrontare e risolvere il problema.
Quali che siano i sintomi specifici, le vittime di manipolazione affettiva nella maggior parte dei casi diventano irascibili e hanno sbalzi d’umore, oppure sono distanti e insoddisfatti.
Hanno molti pensieri negativi, la paura cieca di non essere capaci di soddisfare o rendere felice il partner, provano confusione e incertezza, si colpevolizzano per minime cose, la loro autostima
si abbassa e viene meno il libero arbitrio. Dopo un primo periodo caratterizzato da delusione e immobilismo, chiedono frequentemente consiglio ad altri e hanno paura di prendere decisioni per sé.
Nei casi più estremi arrivano ad avere dei sintomi fisici come perdita del sonno o dell’appetito, mal di testa e tachicardia.
La manipolazione affettiva, spesso, rientra tra i tipi di crisi o problematiche che molte coppie affrontano, specie con il passare degli anni. Non è sempre facile, infatti, comunicare chiaramente ed esprimere i propri sentimenti, come anche separare la vita sentimentale da quella professionale. Spesso, certe scelte di vita, certi imprevisti o eventi portano uno dei due partner ad aggrapparsi all’altro in modo quasi ossessivo. Oppure, capita che uno dei due provi risentimento verso l’altro per il miglior percorso di vita che ha avuto: col tempo, questo può dare vita a una manipolazione affettiva e la persona può tendere, più o meno inconsciamente, a riversare il proprio malcontento, le proprie colpe o insicurezze su chi gli sta accanto, specialmente all’interno della coppia. Come uscire, quindi, (insieme!) dalla manipolazione affettiva?
È un percorso sicuramente lungo e impegnativo che richiede gli sforzi e la cooperazione dei partner, magari avvalendosi dell’esperienza dei volontari di Aiuto Famiglia.
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