La manipolazione affettiva

La manipolazione affettiva è una problematica seria all’interno della coppia, di cui sempre più spesso si sente parlare. Scaturisce da svariati motivi e, più o meno inconsciamente, mina la stabilità e l’armonia portando alla crisi di coppia. Vediamo in questo articolo di cosa si tratta e come affrontarla insieme.

La manipolazione affettiva

Cosa è la manipolazione affettiva

Quando parliamo di manipolazione affettiva, intendiamo una forma di persuasione che un soggetto compie ai danni di un altro per il proprio tornaconto personale. Seppure questi atteggiamenti si verifichino in vari contesti e in numerose circostanze, alcune delle quali innocue (come quando usiamo ogni metodo possibile per convincere un partner a portarci al concerto del nostro cantante preferito), spesso vanno considerati come campanelli d’allarme. Infatti, se la manipolazione diventa un modo di controllare l’altro, danneggiando la sua individualità, il suo libero arbitrio e la sua autostima è bene non trascurare la situazione.
La manipolazione affettiva può riguardare relazioni di vario tipo, ma si incontra soprattutto nelle relazioni di coppia. Vediamo i segnali che ci permettono di riconoscerla.

 

Come si riconosce la manipolazione affettiva

Vi sono segnali, comportamenti e sintomi che permettono di riconoscere la manipolazione affettiva. Gli psicologi sono d’accordo nel sostenere che il manipolatore ricerchi una posizione di controllo all’interno della coppia e che, quindi, metta in atto tutta una serie di schemi che gli permettono di stringere il partner in un rapporto di co-dipendenza. Da una parte il manipolatore sarà sicuro di non essere abbandonato e, dall’altra, non si sentirà vulnerabile. Un altro movente che spinge alla manipolazione affettiva è, infatti, l’invidia. Un partner che si sente inferiore o che non ottiene gli stessi traguardi/successi dell’altro cercherà in tutti i modi di livellare il campo, colpendo l’autostima dell’altro.
Alcune delle tecniche della manipolazione affettiva sono le seguenti:

  •     Vittimismo. Il manipolatore vestirà sempre i panni della vittima, portando il partner a colpevolizzarsi per la minima cosa. Dirà o si comporterà in modo da commiserarsi. Questo serve per attirare l’attenzione del compagno/a e suscitarne la compassione. Più il partner è debole, più questa strategia funzionerà innescando pensieri negativi e sensi di colpa.
  •     Proiezione. Questo meccanismo di difesa serve al manipolatore per scaricare sul partner colpe e difetti che in realtà interessano la sua persona. Questo è un modo per “svuotare il suo archivio” e scrollarsi responsabilità o verità difficili da affrontare.
  •     Inganno. Per completare il suo lavoro, il manipolatore distorcerà la verità dei fatti iniziando a mentire e/o a omettere delle informazioni. Questo atteggiamento, anche se viene mascherato da un bene superiore, serve a pulire la coscienza del manipolatore.

Come difendersi dalla manipolazione affettiva

Per potersi difendere dalla manipolazione affettiva bisogna prima capire se si sta vivendo una relazione caratterizzata da questo problema. Vi sono sintomi chiari che possono rivelare al partner manipolato o ad amici e parenti se è questo il caso: solo riconoscendoli, si può intervenire per affrontare e risolvere il problema.
Quali che siano i sintomi specifici, le vittime di manipolazione affettiva nella maggior parte dei casi diventano irascibili e hanno sbalzi d’umore, oppure sono distanti e insoddisfatti.
Hanno molti pensieri negativi, la paura cieca di non essere capaci di soddisfare o rendere felice il partner, provano confusione e incertezza, si colpevolizzano per minime cose, la loro autostima si abbassa e viene meno il libero arbitrio. Dopo un primo periodo caratterizzato da delusione e immobilismo, chiedono frequentemente consiglio ad altri e hanno paura di prendere decisioni per sé. Nei casi più estremi arrivano ad avere dei sintomi fisici come perdita del sonno o dell’appetito, mal di testa e tachicardia.

Come affrontare insieme la manipolazione affettiva

La manipolazione affettiva, spesso, rientra tra i tipi di crisi o problematiche che molte coppie affrontano, specie con il passare degli anni. Non è sempre facile, infatti, comunicare chiaramente ed esprimere i propri sentimenti, come anche separare la vita sentimentale da quella professionale. Spesso, certe scelte di vita, certi imprevisti o eventi portano uno dei due partner ad aggrapparsi all’altro in modo quasi ossessivo. Oppure, capita che uno dei due provi risentimento verso l’altro per il miglior percorso di vita che ha avuto: col tempo, questo può dare vita a una manipolazione affettiva e la persona può tendere, più o meno inconsciamente, a riversare il proprio malcontento, le proprie colpe o insicurezze su chi gli sta accanto, specialmente all’interno della coppia. Come uscire, quindi, (insieme!) dalla manipolazione affettiva?

  •     Innanzitutto, è bene prendere coscienza del problema, da parte di entrambi. Riconoscere l’esistenza di una problematica all’interno della coppia è il primo passo per risolverla.
  •     In secondo luogo, bisognerebbe capire le ragioni per cui il manipolatore è diventato tale. Queste potrebbero essere di qualunque tipo e bisogna prepararsi al dialogo e all’ascolto attivo per poterle riconoscere e superare realmente. Dal canto suo, la vittima della situazione deve re-imparare a rispettarsi e a farsi rispettare, riassumendo il controllo della situazione e della propria persona. In altre parole, deve abbandonare la visione delle cose che le è stata affibbiata dal partner per ritrovare il proprio punto di vista e la propria autostima. Questo percorso di riconversione potrebbe richiedere del tempo, sulla base del trauma vissuto, ma non è impossibile. Con l’aiuto e il supporto di persone preparate ed empatiche non vi è meta irraggiungibile.
  •     Infine, bisogna intraprendere un percorso verso il futuro nel quale entrambi i partner, soprattutto l’ex manipolatore, imparino ad ascoltare e rispettare le necessità dell’altro, a discutere dei propri problemi in modo aperto e onesto, anziché interiorizzare e rischiare di trasformarli in manipolazione affettiva.

È un percorso sicuramente lungo e impegnativo che richiede gli sforzi e la cooperazione dei partner, magari avvalendosi dell’esperienza dei volontari di Aiuto Famiglia.