RINASCERE OGNI GIORNO CHE BELLA NORMALITÀ

IL TRADIMENTO PRIMA DI DIVENTARE "UN'ALTRA PERSONA" È SPESSO RAPPRESENTATO DA TANTE PICCOLE COSE QUASI INAVVERTITE. MA SI PUÒ RISALIRE LA CHINA E INVERTIRE LA ROTTA.

 


Riproduzione dal n. 190 di "Noi Genitori & Figli" del 30/11/2014


di Marta Brancatisano


Benché il suo marchio sia "per sempre" l'amore ha problemi con il tempo. Come se pieno della gioia, della certezza, della vita e della bellezza incamerati nel folgorante inizio, volesse fare un fermo immagine sull'innamoramento e saltare direttamente all'eternità. Invece un mago cattivo, o se volete una fata saggia, lo scaraventano nel tempo, quello fatto di minuti e giorni inesorabilmente legati da un filo di normalità, e lo sfidano ad attraversare ciò che il tempo, scorrendo, porta con sé: il cambiamento. Così l'amore, che nasce come un dono, diventa nel tempo una vera impresa: faticosa sempre, a volte dura. Il principe diventa straccione, il cavallo azzoppato e la principessa piuttosto arruffata. Quella splendida emozione che aveva fecondato la ragione, la volontà, il corpo e l'anima per farle convergere all'unisono sulla scelta di vivere con quella persona o non vivere, sottoposta al cambiamento smette di essere amore? Non si allude evidentemente a rughe e capelli bianchi ma a quell'inaccettabile intrusione nella coppia di elementi totalmente divergenti dall'amore: errori, ingiustizie, mancanze reciproche che pesano come macigni sui due amanti anche se - nei migliori casi - obbiettivamente poco visibili. Più che un colpo di ghigliottina è il lento e costante instaurarsi di piccole offese (di garbo, eleganza, attenzione) a soffocare l'amore. Il tradimento prima di diventare "un'altra persona" si annida in piccole cose quasi inavvertite: quel non capirsi più alla prima occhiata, quel non accorgersi del suo dolore prima del grido, quel non vedere più in lui "il mio grande uomo" e in lei la "mia Venere", come all'inizio. Succede sempre, succede a tutti; il vero guaio è sottovalutarne il pericolo e non impegnarsi a risalire la china. Alcuni però - quelli dei matrimoni "riusciti"- hanno capito che quell'amore facile, quello dei primi tempi o dei tempi felici, quasi non ha gusto di fronte a questo che sa andare in salita, che si fa i muscoli, conserva memoria, non si smentisce, non si ritira, non alza bandiera bianca, e arriva a splendere su volti rugosi e li fa belli. Riescono a scorgere, sotto i sopravvenuti stracci, il principe e la principessa della prima ora e conservano l'eco di quella promessa iniziale che accettava il rischio del tempo e del suo bagaglio. Avvertono come assurda e persino ridicola quella voce che invita a lasciare....il campo, la persona, e grossi pezzi di sé. Si sintonizzano piuttosto sulla voce che dice "dai è questo il bello, è qui che puoi davvero trovare il senso pieno di quel barlume iniziale. È adesso che l'amore si fa pienamente vita e rinasce, sicuramente più forte. Nelle relazioni umane si presentano, con maggiore frequenza di quel che percepiamo, momenti significativi che possono costituire autentiche svolte, capaci di rinnovare un rapporto e con questo, la qualità della vita. Sono più efficaci - in senso positivo - di quanto lo siano in senso negativo sciagure o disgrazie, perché sono atti liberi: aumentano la consapevolezza di chi li compie e in definitiva il "grado di essere" di una persona. Sono, tuttavia, accadimenti che non attirano molto l'attenzione di chi se li trova davanti e meno ancora riscuotono la stessa notorietà dei fatti tragici. 

«Hai saputo? La Tale ha perdonato il marito...se l'è ripreso in casa....ha passato un anno d'inferno a rimettere insieme i pezzetti....poveretta ha cambiato aspetto: magra fino all'osso, ma sì persino più curata, ti dirò, meglio di prima....Insomma, ora partono per la Norvegia: crociera tra i fiordi. Lui le ha regalato due orecchini di perle giapponesi, grosse come due nocciole!»